Superdesign Show al Superstudio

Dove va il design e la sua stessa rappresentazione, oggi al confine con i programmi dell’Intelligenza Artificiale, della Realtà Aumentata, del Metaverso, delle ChatBot, dei robot umanoidi che sembrano portarci verso orizzonti sconosciuti dove la creatività della mente potrebbe anche essere messa in discussione?


Dove va il design e la sua stessa rappresentazione, oggi al confine con i programmi dell’Intelligenza Artificiale, della Realtà Aumentata, del Metaverso, delle ChatBot, dei robot umanoidi che sembrano portarci verso orizzonti sconosciuti dove la creatività della mente potrebbe anche essere messa in discussione?

E come evolveranno gli spazi e le architetture, le case e le città, la progettazione? Come conciliare realtà e immaginazione? In questo scenario di fantascienza come cambieranno funzioni e servizi?

Con questo approccio visionario che si interroga sul futuro e seguendo il fil rouge Inspiration Innovation Imagination, Superdesign Show, l’evento annuale di Superstudio per la Milano Design Week, mette in scena alcune spettacolari e impegnative installazioni che, se da un lato ci informano sulle novità di una selezionata produzione internazionale, dall’altro anticipano interrogativi e risposte sulle funzioni del mondo che verrà. Tra questi:

Oggi è già domani
Imparare a fare scelte sostenibili con il supporto di prodotti che nascono dal circuito ben assimilato dell’economia circolare. Ecco lo scenario proposto da Materially, che approfondisce ogni stagione la sua ricerca sui materiali ecosostenibili e di recupero e che quest’anno lo fa richiamando il concetto di meraviglia in un’installazione magica e interattiva. Tra gli altri, interessante l’uso del cemento in abbinamento alla resina per le panche del progetto “Building Progress for People and Planet” di Holcim (Italia), produttore di calcestruzzo edilizio che, proponendo anche altri oggetti in cemento naturale, indica una tendenza insieme a soluzioni innovative e sostenibili. Si entra nella casa smart grazie al grande spazio interattivo dedicato agli elettrodomestici Samsung con sustainability zone e molto altro.

Abituarsi all’automotive del futuro, naturalmente elettrica, che non inquina, non fa rumore, guida in autonomia, scansa gli ostacoli, avverte dei pericoli, regala sicurezza, è costantemente connessa. Lexus da 15 anni fa ricerca in questo senso e si presenta al Superdesign Show 2023 con “Shaped by Air” dell’architetto Suchi Reddy che, ispirandosi alla maestria artigianale della Lexus Electrified Sport coupé, ne dà un’interpretazione in scala, modellata dalla luce e circondata da vibranti sculture fogliforme. In mostra anche i prototipi realizzati dai vincitori dell’edizione del Lexus Design Award 2023. E così anche la “YouPower Bar” presentata da YouPower – The Energy Company con il suo sistema innovativo di ricarica per auto elettrica, a uso sia commerciale che residenziale ci avvicina al futuro dell’e-mobility.

Riflettere sull’ambiente e capire che essere eco-friendly è un fatto culturale che dobbiamo assimilare fin da bambini per evitare un disastro ancora più grande per il pianeta. Lo suggeriscono Massimiliano Mandarini e Creative Italy Lab e ripensano gli ambienti di lavoro e di vita all’insegna della inclusività e della sostenibilità, lo riprende GN Architetti + Phononic Vibes di Giacomo Nasini con la sua isola acustica “SoundSpline”, una scultura high-tech futurista che nasce dall’unione di ingegneria e architettura di interni, lo sottolinea l’ormai iconico Progetto Fili promosso da Regione Lombardia, FNM, FERROVIENORD e Trenord, con cui i principali centri di connessione ferroviari in aree urbane ed extraurbane verranno rigenerati attraverso interventi architettonicamente all’avanguardia e green.

Familiarizzare con le piattaforme digitali, le esperienze virtuali, l’irrealtà che diventa reale è l’altra grande sfida. Ci accompagnano in un percorso immateriale Istituto Marangoni • the School of Design, facendoci provare l’esperienza “tattile” con i polpastrelli tecnologici nel Metaverso e facendoci scoprire i progetti più avanzati dei suoi studenti. Superstudio stesso ci invita nel suo Virtual Pavilion, con le proposte messe a punto dal team interno per vivere con qualsiasi device l’esperienza delle fiere, delle mostre e degli eventi come se si fosse in presenza. PNA – Pietra Naturale Autentica ci fa scoprire in modo immateriale i meravigliosi marmi italiani, attraverso immagini proiettate sui ledwall di un cubo emozionale.

Asian R-evolution
Colpisce che le presentazioni più concettuali siano frutto della creatività matura di aziende e progettisti occidentali che guardano oltre e che i paesi dell’East e del Far-East abbiano scelto di essere presenti al Superstudio con concrete proposte per un domicilio reale e sostenibile, che innesta la tradizione nella modernità.

La sezione riservata da anni a significative presenze asiatiche è ormai per noi un’attesa ricorrenza e ci permette di restare in connessione con ciò che avviene dall’altra parte del globo. Quest’anno l’appuntamento si rinnova.

Ecco la Cina con Grado Design, che introduce nel contract e nel living le linee tonde del comfort e un minimalismo ricercato e, a partire dalla tradizione cinese, legge le identità culturali, abbraccia la diversità e riscrive un nuovo ordine attraverso il design di arredamento. All’ingresso del salone principale tre grandi oggetti scultorei e curvilinei “Fabric Light Andon” della giapponese GPJ × YUTAKA interpretano un nuovo sistema di illuminazione realizzato con alluminio e tessuto attraverso l’innovativa tecnologia Onefabrica. Jakarta Tourism and Creative Economy Office, Jakarta Capital City Government, Indonesian Contemporary Art and Design presenta i molteplici aspetti del design indonesiano di ieri e di oggi tra arte e design, artigianato e tecnologia.

Sempre dal Giappone arrivano Forum8 con una complessa installazione dedicata alla tecnologia VR e le sue applicazioni sempre più ampie, quantum con i suoi raffinati apparecchi di illuminazione made in Japan, Tokyo Creative Salon (Mitsubishi Estate, Co., Ltd. / Mitsui Fudosan Co., Ltd. / All-Ginza Association / Tokyu Corporation / Japan Fashion Week Organization / Japan Airport Terminal Co., Ltd. / Panoramatiks / Hakuhodo Inc.) che attraverso una mostra simbolica promuove, appunto, il Tokyo Creative Salon, festival di design e moda ancora poco conosciuto. Kawashima Selkon Textiles ripropone attualizzandola la bellezza delle complesse trame dei tessuti d’arredo tradizionali giapponesi. La Thailandia è rappresentata da Slowhand Design Thailand by DITP, che aggiunge un nuovo capitolo alla “Slowhand Design Exhibition” con una mostra collettiva di materiali delle manifatture locali. L’intento è utilizzare soluzioni nate dal riuso e dal mantenimento del ciclo di vita dei materiali industriali. Dalla Corea arriva Seoul Design Foundation, l’hub del design che intercetta le innovazioni, ispira i creativi e ne espande l’immaginazione.

Strani ma belli
Ancora una volta cogliamo il cambiamento estetico di oggetti e arredi, nel nome della più totale libertà, dell’individualismo, dell’eclettismo, dove nessuno è più giudice dell’altro, se non sé stesso.

Per gli Unexpected Objects, il filo conduttore è la sorpresa, l’innovazione e la non-banalità nei progetti di designer che hanno lavorato con gli artisti, artisti che si sono comportati come designer. Senza dimenticare i progettisti che hanno portato ai limiti del conosciuto la loro ricerca. Ne sono un esempio le ceramiche di Pollini Home, i paraventi di BOTTOS DESIGN ITALIA BY SEBASTIANO BOTTOS, le porcellane del progetto “Iconoclastic” di Daamstudio e i tecno-creativi di Unuslab e Fluente con “Terre evolute. Evoluzione dei laboratori artigianali”, lavorazioni ceramiche artigianali e in 3D.

E ancora, i racconti sensoriali di Poliuretano è con “Inside Matter”: sedute, pareti acustiche e complementi d’arredo realizzati con poliuretani espansi che esaltano il comfort degli ambienti domestici. Tanti i nuovi spunti sull’impiego dei materiali: alcarol presenta “Geomorphic”, una serie di arredi (sedute, pouf, librerie, consolle) che indaga i processi che interessano la materia attraverso trompe-l’oeil che coinvolgono anche il tatto.

La proposta di KARBONY, giovane start-up, che dai filamenti di carbonio realizza piccole architetture che trovano nell’ombra della propria proiezione un elemento portante, cui si affianca il nuovo tipo di poliuretano espanso presentato da Pelma che, grazie a un processo di produzione circolare, risulta totalmente sostenibile e rigenerante. Sempre in questa sezione i 350 cubi magnetici colorati con rivestimento prodotto da Abet Laminati del progetto “Re-make, Re-model, Re-imagine” di Paul Kelley. Spicca tra il verde delle piante la lunga parade dei vasi decorati ad ingobbio di Laboratorio San Rocco. Infine, torna al Superdesign Show Metoda, l’azienda croata che presenta eleganti ambienti dallo stile tra il classico e l’avanguardia in cui convivono tradizione e innovazione, natura, immaginazione e tecnologia.

Star di oggi e di domani
Con una parade sul design next generation dove gli autori sono talenti in ascesa entriamo nel futuro. È la collettiva STARS OF TODAY a cura di Giulio Cappellini, nelle vesti di talent-scout, che presenta dieci nuovi protagonisti contemporanei: Leonardo Talarico, Elena Salmistraro, Francesca Lanzavecchia, Ilaria Marelli, Matteo Agati, Sergio Prieto, Daniel Nikolovski, Francesco Forcellini, Antonio Facco, Keiji Takeuchi. A ciò si aggiungono giovani professionisti come i membri del Third Floor Collective che provengono dal Royal College of Art di Londra che con il progetto “objections” combinano la tradizione con un approccio sperimentale.

La sezione DONNE&DESIGN torna con “Mirror – CreaTTive allo specchio”, designer eclettiche e multitasking che impariamo a conoscere in una serie di ritratti che le raccontano attraverso le immagini di Angelica Cantù Rajnoldi, giovanissima e sensibile fotografa qui con la sua prima mostra. Nella installazione “EstETICA FLUIDA” di FoodDesignStories, un percorso in movimento accompagna il visitatore in un viaggio intorno al lavoro di venti designer indipendenti sul tema della tutela delle risorse idriche.

Sotto il segno dell’arte
L’interazione con l’arte ha, come al solito al Superdesign Show, uno spazio importante e dà alla nostra terza parola “Imagination” il suo senso più compiuto…

La raffinata presentazione di interruttori di TECNOLITE per Meljac, messi in scena dal grande architetto milanese Dante Benini, li trasforma in piccole sculture dorate, modernissime nonostante l’aspetto vagamente rétro. Su una grande superficie di piastre d’acciaio dalle diverse tonalità metalliche di Nichelcrom Lab si posano oggetti e arredi realizzati anch’essi in acciaio, alternati a sculture e altri artworks, a riprova della grande attualità e versatilità di questo materiale che continua ad essere protagonista anche dell’odierna evoluzione industriale.

Il tema del breaking viene affrontato da Alberto Gianfreda con “ITALIA”, un pannello realizzato con il Museo Casa Testori e l’AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica, composto da una raccolta di manufatti ceramici espressione di ben 21 tradizioni distinte, frammentati e poi riassemblati.

Il gioco del black-and-white della scenografia generale trova il suo contrappunto in alcune presenze: il gruppo di “conigli-cartoon” dell’artista giapponese Aki Kuroda per Slide, la grande scultura optical, recente lavoro di Flavio Lucchini la cui produzione completa è esposta al FLA, Atelier, Museum alla fine del percorso espositivo.

Altri orizzonti e talk
Sperimentare, discutere, incontrarsi e confrontarsi sulle parole chiave Inspiration Innovation Imagination e spostare l’obiettivo molto più in là: lo fa negli spazi del FLA Mirko Tattarini firmando un’insolita installazione realizzata dagli studenti di ISIA Firenze partendo dagli arredi di Mirabili Design. Il progetto diviene pretesto per discutere della seconda vita degli oggetti anche in una serie di incontri. Una serie di interventi sulla trasformazione dei materiali vi aspetta nell’area Materially.
*N.B. Questo programma è indicativo e non definitivo. Variazioni, modifiche, correzioni sono possibili fino all’ultimo.

Un master in collaborazione tra la Schoop Of Management dell’Università LUM e Superstudio
Da un lato una Scuola di Management di alta formazione, con vocazione internazionale e sedi a Bari, Roma, Lecce e Milano. Dall’altro l’organizzazione che produce eventi di altissimo livello e ha lanciato il fenomeno dei Design District a Milano. LA SCHOOL OF MANAGEMENT DELL’UNIVERSITA’ LUM e SUPERSTUDIO ACADEMY, nuova iniziativa di Superstudio Group, si sono incontrati per offrire agli studenti nel contesto di MADEM – Master of Arts and Design Management – un corso incentrato sulla creazione degli eventi e in particolare della Milano Design Week. Una opportunità di vivere in prima persona la settimana più importante dell’anno e acquisire in breve competenze uniche in diretta.

In questo inizio d’anno che segna il quarantesimo “compleanno” di Superstudio a Milano come centro di creatività a partire dalla moda, con il complesso di studi e servizi di via Forcella 13, non poteva non stimolarci l’idea di dare il via a nuove attività di buon auspicio per il futuro. Oltre all’inaugurazione di una nuova location, il sorprendente hub per produzioni virtuali Superstudio Village in zona Bovisa con il suo nuovo “theater digitale”, ecco arrivare Superstudio Academy, progetto di formazione post-universitaria di nuovo concetto per futuri operatori del mondo degli eventi: moduli formativi/operativi che portano gli allievi direttamente a contatto con le esigenze della professione fornendo strumenti culturali, tecnici e tecnologici che permettono di conoscere tutte le problematiche reali.

Una formazione resa possibile dalla realtà di Superstudio, con i suoi dirigenti, il team interno, i collaboratori e i “visiting professor”, che vantano una lunga expertise nel settore degli eventi, della moda, del design, dell’arte, della comunicazione e un prestigio unico e internazionale. I moduli, di diversa durata e complessità, saranno proposti in modo personalizzato in base alle collaborazioni richieste da istituzioni e università o come opportunità direttamente gestita da Superstudio stesso.

Il primo modulo di Superstudio Academy parte il 9 febbraio e si prolunga fino al 27 aprile (con gli appuntamenti delle lezioni calendarizzati durante gli ultimi due mesi che portano alla Milano Design Week) sviluppato a seguito della collaborazione con la LUM School of Management per arricchire l’offerta formativa del Master MADEM -Arts and Design Management. 42 ore suddivise in 24 lezioni su 11 giornate o mezze giornate, seguendo passo per passo la realizzazione del progetto di Superdesign al Superstudio Più.

Lezioni teoriche e pratiche porteranno i discenti nel cuore dell’evento più iconico del Fuorisalone, quello che nel 2000 ha dato il via al fenomeno complementare al Salone del Mobile a Rho dei District del Design in città. Molti i temi trattati e molti gli incontri con gli specialisti ospiti del corso (architetti, designer, giornalisti, progettisti, artisti) diretto e coordinato da Gisella Borioli.

Importante ospite del master sarà l’assessora alla Moda e al Design del Comune di Milano Alessia Cappello, a testimonianza di come la città viva e si prepari alla Milano Design Week 2023.

Il Master di primo livello in Arts and Design Management, erogato interamente in lingua inglese, si pone l’obiettivo di sviluppare competenze e conoscenze tecnico-specialistiche, soft-skills e di leadership per chi ambisce a ricoprire posizioni di maggiore responsabilità o a lavorare come consulente o imprenditore nelle filiere delle arti, del design e della cultura.

Il MASTER MADEM ha luogo nella sede milanese dell’università LUM, Villa Clerici, via Giovanni Terruggia 8/14, Milano 20162, ma il corso specifico che sarà erogato in collaborazione con SUPERSTUDIO ACADEMY avrà luogo al Superstudio Più, via Tortona 27, Milano 20144.

Un “personal Museum” apre al Superstudio Più e rende ancora più evidente la forte connotazione art che caratterizza questo luogo creato per valorizzare la creatività, il talento, l’innovazione dal suo fondatore, Flavio Lucchini, art-director, editore, imprenditore ma soprattutto artista.

FlavioLucchiniArt Museum – atelier, museo e associazione no-profit – mette in mostra il lavoro di Lucchini artista e scultore realizzato in trent’anni di sperimentazioni nel suo atelier, dopo aver lasciato, a 60 anni, tutti i prestigiosi incarichi editoriali chiudendo l’ultimo rapporto con la Condé Nast, con cui aveva iniziato negli anni ‘60 creando – dopo Amica – Vogue Italia.

Il rapporto affettivo di Lucchini con le sue opere, create per una urgenza di espressione personale, per indagare il mistero della moda da un altro punto di vista e non per il mercato dell’arte, l’impegno totale al lavoro per trent’anni da mattina a sera, ha fatto sì che centinaia di opere si accumulassero nel suo archivio. E quando qualcuna partiva per una galleria, un museo o la casa di un collezionista, altre subito la rimpiazzavano grazie a una attività di creazione senza soluzioni di continuità. Arrivare a un luogo che le mostrasse coerentemente nel suo insieme è stata la conseguenza.

Dall’unione dell’atelier in cui ha lavorato per anni e del basement sottostante (ex-rifugio antiaereo della General Electric al tempo della seconda guerra mondiale) è nato il nuovo museo, collocato non a caso proprio al centro di un breve itinerario che porta dal Armani/Silos al FlavioLucchiniArt Museum al Mudec-Museo delle Culture, in via Tortona e in mezzo la nostra MyOwnGallery. Tre musei e una galleria concentrati in pochi metri di strada.

Centinaia di opere che ci fanno capire quanto la Moda sia molto di più che un semplice vestito: una vera e propria “creazione”, una espressione culturale, una metafora della società, una testimonianza dei tempi. Sono sculture di grandi dimensioni, sono quadri dipinti con tecniche tradizionali o sperimentali, sono digital painting, sono opere grafiche, sono piccoli o giganteschi totem. Sono dialoghi tra Arte e Moda, a volte drammatici, visionari, preveggenti, a volte ludici, ironici, ingenui. Sono libri, cataloghi, poster. Dall’Alta Moda ai burqa. Materiali e tecniche diverse, straordinariamente contemporanei, perché per Lucchini, dal DNA anticipatore, l’oggi è già futuro.

Il museo FlavioLucchiniArt sarà un luogo attivo che userà il linguaggio della bellezza per diffondere, e stimolare, la conoscenza dell’arte e dei linguaggi espressivi che ne sono parte.

L’atelier sarà il luogo dove incontrare, raccontare, sperimentare, proiettare, mostrare creativi e creatività, coinvolgendo un pubblico di giovani, adulti, anziani, ma anche nuovi collezionisti, curiosi e appassionati e avvicinandoli all’arte in modo moderno e alternativo.

L’associazione no-profit farà una attività in-formativa e attitudinale riservata a particolari categorie: ragazzi autistici, bambini, donne sole, categorie sensibili, insegnanti, anche in collaborazione con altre associazioni. Tutti i proventi dell’attività (attraverso donazioni, aste, eventi, iniziative varie) saranno destinati a finanziare l’associazione e i suoi progetti no-profit.

Nella foto in alto: Superdesign Show – Ph credits Giovanni Cappelini ©

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